Le origini del Bigo(l)aro
L’esperienza del Bigo(l)aro nasce nel 1968 quando il fondatore, Giulio, apre una bettola presso la sua abitazione in zona Regazzoni Alta. Nella bettola si offrono vino e salumi fatti in casa. Con l’allargarsi del giro della clientela, Giulio decide di presentare un piatto originale poco in voga nella Bassa Padovana: i bigoli fatti con il torchio. I bigoli al torchio, fatti puramente con uova e farina di grano tenero, sono un piatto tipico dell’Alto Vicentino e nessun ristorante, all’epoca, li offriva ancora nella zona degli Euganei. Acquistato un torchio a mano, a Sarcedo presso Schio, il cosiddetto “bigolaro”, si mette a fare i bigoli a mano e li propone ai clienti. Il successo dell’iniziativa è strepitoso, tanto che Giulio decide di costruire un locale nuovo adatto alla vera e propria ristorazione. Fatte le domande per le licenze e fatto il progetto viene a sapere che l’attuale sede del Bigolaro, allora chiamata “Trattoria ai Ciareti” era in vendita. Tenendo conto dei tempi di realizzazione del locale progettato, dei costi e della logistica, trova la proposta di vendita compatibile con propri mezzi finanziari e procede immediatamente all’acquisto del locale. Da allora la trattoria cambia nome e diventa “Trattoria da Giulio Bigolaro” dall’unione del nome del fondatore con quello del torchio per fare i bigoli. Ora nei Colli numerosi ristoranti offrono i bigoli, ma il “Bigolaro” rimane Giulio.